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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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Ricerca di Tom Orvoloson Riddle


    Salve, Harry Potter. Io mi chiamo Tom Riddle. Come sei venuto in possesso del mio diario?
Il diario segretissimo (Cap. 13 Harry Potter 2)

    Ma Harry lo ascoltava solo per metà. Non riusciva a togliersi dalla mente l’immagine di Hermione, immobile sul letto dell’infermeria come una statua di pietra. Quanto a lui, se il colpevole non veniva preso in tempo, la prospettiva che gli si parava davanti era una vita intera con i Dursley. Tom Riddle aveva denunciato Hagrid perché anche lui, se la scuola avesse chiuso, avrebbe trascorso i suoi anni migliori in un orfanotrofio di Babbani. Ora Harry sapeva perfettamente come doveva essersi sentito.
Cornelius Caramell (Cap. 14 Harry Potter 2)

    Harry lo fissò. Tom Riddle aveva studiato a Hogwarts cinquant’anni prima, eppure eccolo lì, avvolto in un’aura misteriosa e opalescente: non poteva avere più di sedici anni.
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «Era la mia parola contro quella di Hagrid. Be’, puoi immaginare da te com’è rimasto il vecchio Armando Dippet. Da una parte Tom Riddle, povero in canna ma brillante, orfano ma così coraggioso, Prefetto della scuola, studente modello; dall’altra quel gran pasticcione confusionario di Hagrid, che si metteva nei guai una settimana sì e una no, che tentava di allevare cuccioli di lupi mannari sotto il letto, che sgattaiolava nella foresta proibita per combattere i troll. Ma devo ammettere che persino io sono rimasto sorpreso della riuscita del mio piano. Pensavo che qualcuno si sarebbe reso conto che l’Erede di Serpeverde non poteva assolutamente essere Hagrid. C’erano voluti a me cinque anni interi per scoprire quel che c’era da sapere sulla Camera dei Segreti e trovarne l’ingresso… figuriamoci se Hagrid poteva avere il cervello o il potere per farlo!
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «Be’» disse Riddle sorridendo amabilmente, «come è potuto accadere che un neonato senza alcun particolare talento magico sia riuscito a sconfiggere il più grande mago di tutti i tempi? Come hai fatto a cavartela solo con una cicatrice, mentre i poteri di Lord Voldemort sono andati distrutti?»
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)


    Tom Orvoloson Riddle
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    SON IO LORD VOLDEMORT
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «Ora, Harry, voglio darti una piccola lezione. Misuriamo i poteri di Lord Voldemort, Erede di Salazar Serpeverde e quelli del famoso Harry Potter, munito delle migliori armi che Silente e in grado di offrirgli».
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «Questa è la fine del famoso Harry Potter» disse la voce lontana di Riddle. «Solo, nella Camera dei Segreti, abbandonato dagli amici, sconfitto finalmente dal Signore Oscuro che così incautamente ha osato sfidare. Presto rivedrai la tua amata madre mezzosangue, Harry… Ti ha regalato dodici anni di vita… ma Lord Voldemort ti ha preso, alla fine, come ben sapevi che sarebbe successo».
L'erede di Serpeverde (Cap. 17 Harry Potter 2)

    «Pochi sanno che una volta Voldemort si chiamava Tom Riddle. Io stesso sono stato uno dei suoi insegnanti, cinquant’anni fa, qui a Hogwarts. Dopo che ebbe lasciato la scuola scomparve… viaggiò per ogni dove… si immerse profondamente nelle Arti Oscure, si alleò con i peggiori della nostra specie, subì tali e tante trasformazioni pericolose e magiche, che quando ricomparve come Lord Voldemort era quasi irriconoscibile. Quasi nessuno lo collegò al ragazzo brillante e avvenente che un tempo era stato Caposcuola qui».
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    «E così hai conosciuto Tom Riddle» disse Silente pensieroso. «Immagino che fosse molto interessato a te…»
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    «Appunto» disse Silente ancora una volta tutto raggiante. «Il che ti rende assai diverso da Tom Riddle. Sono le scelte che facciamo, Harry, che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità». Harry sedeva immobile, esterrefatto. «Se vuoi una prova che appartieni al Grifondoro, ti consiglio di dare un’occhiata più da vicino a questo».
Un premio per Dobby (Cap. 18 Harry Potter 2)

    Tom Riddle
Carne, Sangue e Ossa (Cap. 32 Harry Potter 4)

    «La lasciò e tornò dai suoi genitori Babbani prima che io nascessi, Potter, e lei morì dandomi alla luce, e così fui allevato in un orfanotrofio Babbano… ma promisi di ritrovarlo… mi vendicai di lui, di quello sciocco che mi aveva dato il suo nome… Tom Riddle…»
I Mangiamorte (Cap. 33 Harry Potter 4)

    I Mangiamorte alle sue spalle fecero lo stesso: ciascuno si avvicinò a Voldemort avanzando sulle ginocchia e gli baciò la veste, prima di alzarsi e ritrarsi in un cerchio silenzioso con al centro la tomba di Tom Riddle, Harry, Voldemort, e il fagotto singhiozzante e fremente che era Codaliscia. Però lasciarono dei vuoti nel cerchio, come in attesa di altre persone. Voldemort, invece, aveva l’aria di non aspettarsi l’arrivo di altri. Guardò i volti incappucciati, e anche se non c’era vento, un fruscio parve diffondersi nel cerchio, scosso da un tremito improvviso.
I Mangiamorte (Cap. 33 Harry Potter 4)


    Be’, pensò Harry mentre attraversava Magnolia Crescent, svoltava in Magnolia Road e puntava verso il parco giochi sempre più buio, si era comportato (più o meno) secondo i consigli di Sirius. Almeno aveva resistito alla tentazione di legare il baule alla scopa e partire da solo per la Tana. In fondo si era comportato anche troppo bene, considerato come si sentiva deluso e arrabbiato per essere bloccato in Privet Drive da tanto tempo, ridotto a nascondersi tra le aiuole nella speranza di scoprire qualcosa su Lord Voldemort. Tuttavia era piuttosto irritante sentirsi dire di non agire d’impulso da uno che aveva trascorso dodici anni ad Azkaban, la prigione dei maghi, era evaso, aveva cercato di commettere l’omicidio per il quale era stato condannato in origine e poi era fuggito con un Ippogrifo rubato.
Dudley Dissennato (Cap. 1 Harry Potter 5)

    «Lord Voldemort» rispose Harry.
Un pacco di gufi (Cap. 2 Harry Potter 5)

    Era molto strano, trovarsi lì in piedi nella cucina chirurgicamente asettica di zia Petunia, accanto al frigorifero ultimo modello e al televisore wide-screen, a parlare tranquillamente di Lord Voldemort con zio Vernon. L’arrivo dei Dissennatori a Little Whinging sembrava aver aperto una breccia nell’enorme muro invisibile che separava il mondo inesorabilmente non magico di Privet Drive dal mondo al di là. Le due vite di Harry si erano in un certo modo fuse e tutto era stato rovesciato; i Dursley chiedevano dettagli del mondo magico, e la signora Figg conosceva Albus Silente; i Dissennatori veleggiavano per Little Whinging, e lui rischiava di non tornare mai più a Hogwarts. La testa di Harry pulsò in modo ancor più doloroso.
Un pacco di gufi (Cap. 2 Harry Potter 5)

    Stava guardando Harry come non lo aveva mai guardato prima. E all’improvviso, per la primissima volta nella sua vita, Harry apprezzò a fondo il fatto che zia Petunia fosse la sorella di sua madre. Non avrebbe saputo dire perché questo lo colpisse con tanta forza in quel momento. Sapeva solo di non essere l’unica persona nella stanza ad avere una vaga idea di ciò che poteva significare il ritorno di Lord Voldemort. Zia Petunia non l’aveva mai guardato così in tutta la sua vita. I suoi grandi occhi sbiaditi (così diversi da quelli della sorella) non erano serrati per il disgusto o la rabbia: erano spalancati e colmi di paura. La furibonda finzione che zia Petunia aveva sostenuto per tutta la vita di Harry — che non esisteva la magia e non esisteva mondo al di fuori di quello che abitava con zio Vernon — sembrava essere crollata.
Un pacco di gufi (Cap. 2 Harry Potter 5)

    Anche se sapeva benissimo che Percy era profondamente ambizioso, Harry aveva l’impressione che non avesse avuto un gran successo col suo primo incarico al Ministero della Magia. Aveva commesso l’incredibile leggerezza di non accorgersi che il suo capo era controllato da Lord Voldemort (non che il Ministero ci avesse creduto: avevano pensato tutti che il signor Crouch fosse impazzito).
Grimmauld Place, numero dodici (Cap. 4 Harry Potter 5)

    Allora Harry ricordò. Aveva visto Bellatrix Lestrange dentro il Pensatoio di Silente, il misterioso bacino nel quale pensieri e ricordi potevano essere conservati: una donna alta e scura con le palpebre pesanti, che al proprio processo si era alzata e aveva proclamato perenne fedeltà a Lord Voldemort, il suo orgoglio per aver cercato di ritrovarlo dopo la sua caduta e la certezza che un giorno sarebbe stata ricompensata per tanta lealtà.
La Nobile e Antichissima Casata dei Black (Cap. 6 Harry Potter 5)

    Harry si sentì mozzare il fiato, come se avesse appena sbattuto contro qualcosa di duro. L’ultima volta che aveva visto quei freddi occhi grigi era stato attraverso le fessure di un cappuccio da Mangiamorte, e l’ultima volta che aveva sentito la voce beffarda di quell’uomo era stato in un cupo cimitero, mentre Lord Voldemort lo torturava. Harry non riusciva a credere che Lucius Malfoy osasse guardarlo in faccia; non riusciva a credere che fosse lì, al Ministero della Magia, o che Cornelius Caramell stesse parlando con lui, quando solo qualche settimana prima Harry aveva detto a Caramell che Malfoy era un Mangiamorte.
Le pene della Signora Weasley (Cap. 9 Harry Potter 5)

    Era stato uno stupido a non prevederlo, pensò con rabbia percorrendo i corridoi molto più sgombri dei piani di sopra. Naturale che lo guardassero tutti: due mesi prima era sbucato dal labirinto del Tremaghi col cadavere di un compagno, affermando che Lord Voldemort era tornato. Non c’era stato tempo, alla fine dell’anno, di dare spiegazioni prima che andassero tutti a casa, anche se avesse avuto voglia di fornire alla scuola intera un resoconto dettagliato dei terribili eventi accaduti in quel cimitero.
La nuova canzone del Cappello Parlante (Cap. 11 Harry Potter 5)

    «Mmm, mi lasci pensare…» rispose Harry in tono falsamente meditabondo. «Forse… Lord Voldemort?»
La Professoressa Umbridge (Cap. 12 Harry Potter 5)

    «Sì, Raptor era un grande insegnante» disse Harry ad alta voce, «peccato per quel piccolo difetto di avere Lord Voldemort che gli spuntava dalla nuca».
L'Inquisitore Supremo di Hogwarts (Cap. 15 Harry Potter 5)


    «Certo» rispose prontamente Hermione. «Ma ancora di più voglio essere ben addestrata nella Difesa, perché… perché…» respirò a fondo e concluse, «perché Lord Voldemort è tornato».
Alla Testa di Porco (Cap. 16 Harry Potter 5)

    Guardò dubbioso Harry mentre lo aiutava ad andare a letto. Harry annuì senza la minima convinzione e si lasciò cadere sui cuscini, dolorante per essere caduto a terra tante volte quella sera, e per la cicatrice che ancora bruciava. Non poteva fare a meno di pensare che la sua prima esperienza di Occlumanzia gli aveva indebolito la mente invece di rafforzarla, e si chiese con grande trepidazione che cosa rendesse Lord Voldemort felice come mai era stato negli ultimi quattordici anni.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Che altre possibilità ha?» ribatté Hermione amareggiata. «Dubito che potesse dire “Ehi, scusate tutti quanti, Silente mi aveva avvertito che poteva succedere, le guardie di Azkaban si sono unite a Lord Voldemort”… smettila di piagnucolare, Ron… “e ora i peggiori complici di Voldemort sono evasi”. Insomma, ha passato gli ultimi sei mesi a dire a tutti che tu e Silente siete due bugiardi, no?»
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «Hai fatto bene a riferirmelo» disse Harry. «Molto bene… Ho sprecato mesi in piani infruttuosi, a quanto pare… ma non importa… da questo momento ricominciamo da capo. Hai la gratitudine di Lord Voldemort, Rookwood…»
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)

    «Lord Voldemort sta aspettando…»
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    Alto, emaciato, avvolto in un manto nero col cappuccio, l’orrida faccia da rettile bianca e scarna, gli occhi scarlatti dalle pupille verticali fissi su di lui… Lord Voldemort era apparso nell’ingresso, la bacchetta puntata contro Harry, che rimase paralizzato.
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    «Cornelius, sono pronto a lottare contro i tuoi uomini… e a vincere di nuovo!» tuonò Silente. «Ma poco fa hai avuto davanti agli occhi la prova che ti sto dicendo la verità da un anno. Lord Voldemort è tornato, tu hai dato per dodici mesi la caccia all’uomo sbagliato, ed è tempo che ti decida a usare il cervello!»
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    «Poi, non vedendoti tornare dalla foresta, ha temuto che tu credessi ancora che Sirius fosse prigioniero di Lord Voldemort. Così si è affrettato ad avvertire l’Ordine».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Significa» rispose Silente, «che la sola persona in grado di sconfiggere una volta per tutte Lord Voldemort è nata quasi sedici anni fa, alla fine di luglio, da genitori che avevano già sfidato tre volte Voldemort».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Tremo di paura» replicò Harry sarcastico. «Immagino che Lord Voldemort sia una bazzecola in confronto a voi tre… che cosa c’è?» aggiunse, perché sentire quel nome sembrava averli turbati. «Non sono grandi amici, lui e tuo padre? Non mi dirai che ti fa paura, eh?»
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)


    Harry e Ron passarono la maggior parte del viaggio giocando a scacchi magici, mentre via via Hermione leggeva ad alta voce qualche frammento del Profeta, fitto di articoli su come respingere i Dissennatori, tentativi del Ministero per rintracciare i Mangiamorte e lettere di gente isterica che sosteneva di aver visto Lord Voldemort passare davanti a casa quella mattina…
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

    «Ora, come già sapete, il mago chiamato Lord Voldemort è tornato in questo paese. La comunità magica attualmente è in uno stato di guerra aperta. Harry, che Lord Voldemort ha già cercato di uccidere parecchie volte, è ancora più in pericolo del giorno che lo lasciai sulla vostra soglia quindici anni fa, con una lettera che spiegava dell’assassinio dei suoi genitori ed esprimeva la speranza che vi sareste presi cura di lui come se fosse vostro».
Lettera e testamento (Cap. 3 Harry Potter 6)

    «Io invece non lo pensavo» disse il mago. «Lord Voldemort ha finito per rendersi conto che godevi di un pericoloso accesso ai suoi pensieri e sentimenti. Pare che ora sia ricorso all’Occlumanzia contro di te».
Horace Lumacorno (Cap. 4 Harry Potter 6)

    «So che cosa volevi dire. Rufus è un uomo d’azione e, avendo combattuto contro Maghi Oscuri per gran parte della sua carriera, non sottovaluta Lord Voldemort».
Horace Lumacorno (Cap. 4 Harry Potter 6)

    «No che non lo sanno» lo interruppe Silente. «Ci sono solo due persone in tutto il mondo che conoscono fino in fondo il contenuto della profezia su te e Lord Voldemort, e sono tutt’e due qui in questo armadio delle scope puzzolente e pieno di ragnatele. È vero, tuttavia, che molti hanno indovinato, e a ragione, che Voldemort ha mandato i suoi Mangiamorte a rubare una profezia, e che questa profezia riguarda te.
Horace Lumacorno (Cap. 4 Harry Potter 6)

    «Ora, come tutti i presenti sanno, Lord Voldemort e i suoi seguaci sono ancora una volta in libertà e riprendono forza».
Il trionfo di Piton (Cap. 8 Harry Potter 6)

    «Be’, ora che sai che cosa ha spinto Lord Voldemort a cercare di ucciderti quindici anni fa, è giunto il momento che ti siano fornite certe informazioni».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Molto bene, davvero» fece Silente con un gran sorriso. «Sì, quello era Tom Riddle Senior, il bel Babbano che aveva l’abitudine di passare a cavallo davanti alla casa dei Gaunt e per il quale Merope Gaunt covava una segreta, ardente passione».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Secondo te, come avrebbe potuto fare Merope perché Tom Riddle dimenticasse la compagna Babbana e si innamorasse invece di lei?»
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Sì» disse Silente. «Dobbiamo tirare un po’ a indovinare, anche se è difficile immaginare che cosa accadde. Vedi, pochi mesi dopo la fuga, Tom Riddle ricomparve nella sua dimora di Little Hangleton senza la moglie. Nel vicinato corse voce che raccontasse di essere stato ‘ingannato’ e ‘truffato’. .Certamente voleva dire che aveva subito un incantesimo che poi era cessato, anche se dubito che abbia osato ricorrere a queste precise parole per timore di essere preso per pazzo. Tuttavia gli abitanti del villaggio ne dedussero che Merope aveva mentito a Tom Riddle, fingendo di aspettare un bambino da lui, e che lui l’aveva sposata per questo».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Sì, ma solo un anno dopo il matrimonio. Tom Riddle la lasciò quando lei era ancora incinta».
La casa di Gaunt (Cap. 10 Harry Potter 6)

    «Ricorderai, ne sono certo, che abbiamo lasciato il racconto degli esordi di Lord Voldemort al punto in cui quell’attraente Babbano, Tom Riddle, aveva abbandonato la moglie strega, Merope, ed era tornato alla dimora di famiglia a Little Hangleton. Merope rimase sola a Londra; aspettava il bambino che un giorno sarebbe diventato Lord Voldemort».
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «Possibile che provi compassione per Lord Voldemort?»
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «Sono qui, come le ho scritto nella mia lettera, per parlare di Tom Riddle e dei provvedimenti per il suo futuro» esordì Silente.
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «Mi chiedevo se lei potesse raccontarmi qualcosa sulla storia di Tom Riddle. Credo che sia nato qui all’orfanotrofio, vero?»
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «Ma se invece è stato lui, che io sia maledetta se so come ha fatto ad arrampicarsi fin lassù. So solo che lui e Billy avevano litigato il giorno prima. E poi…» la signora Cole bevve un altro po’ di gin, versandosene un goccio sul mento, questa volta, «… alla gita estiva… li portiamo fuori, sa, una volta l’anno, in campagna o al mare… Be’, Amy Benson e Dennis Bishop non sono più stati gli stessi, dopo, e siamo riusciti a cavargli solo che erano stati in una caverna con Tom Riddle. Lui ha giurato che erano solo andati a esplorare, ma qualcosa è successo là dentro, ne sono certa. E poi, be’, sono accadute un sacco di cose, cose bizzarre…»
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    Non c’era traccia dei Gaunt sul volto di Tom Riddle. L’ultimo desiderio di Merope era stato esaudito: era l’affascinante padre in miniatura, alto per i suoi undici anni, pallido e coi capelli scuri. Socchiuse un po’ gli occhi, per valutare l’aspetto eccentrico del nuovo venuto. Ci fu un momento di silenzio.
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «Ci sono un mucchio di Tom» borbottò Riddle. Poi, come se non potesse trattenere la domanda, come se gli venisse fuori suo malgrado, chiese: «Mio padre era un mago? Si chiamava anche lui Tom Riddle, mi hanno detto».
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «In quel momento ha dimostrato il suo disprezzo per qualunque cosa lo leghi ad altre persone, qualunque cosa lo renda ordinario. Già allora desiderava essere diverso, unico, celebre. Come sai, si sbarazzò del suo nome pochi anni dopo quella conversazione e creò la maschera di ‘Lord Voldemort’ dietro la quale si è nascosto per tanto tempo.
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «Confido che tu abbia notato pure che Tom Riddle era già del tutto autonomo, incline all’isolamento e privo di amici. Non volle aiuto o compagnia per andare a Dìagon Alley. Preferì agire da solo. Il Voldemort adulto è uguale. Sentirai molti dei suoi Mangiamorte sostenere di godere della sua fiducia, di essere i soli vicini a lui, perfino di capirlo. Sono degli illusi. Lord Voldemort non ha mai avuto un amico, e non credo che ne abbia mai voluto uno.
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «E spero che tu non abbia troppo sonno per prestare attenzione a un’ultima cosa: il giovane Tom Riddle amava collezionare trofei. Hai visto la scatola di oggetti rubati che aveva nascosto nella sua stanza. Erano stati sottratti alle vittime della sua prepotenza: ricordi, se vuoi, di momenti di magia particolarmente sgradevole. Rammenta questa inclinazione, perché sarà importantissima più avanti.
Il Riddle segreto (Cap. 13 Harry Potter 6)

    «Quindi» proseguì Silente con voce sonora, «ci incontriamo questa sera per continuare la storia di Tom Riddle, che all’ultima lezione abbiamo lasciato sospeso sulla soglia dei suoi anni a Hogwarts. Ricorderai quanto si era emozionato nello scoprire di essere un mago, che rifiutò la mia compagnia per il giro in Diagon Alley e che io, a mia volta, lo misi in guardia contro il perseverare nei furti una volta a scuola.
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    «Be’, arrivò l’inizio dell’anno scolastico e con esso arrivò Tom Riddle, un ragazzo tranquillo, con un’uniforme di seconda mano, che si mise in fila con gli altri del primo anno per essere Smistato. Fu assegnato alla Casa di Serpeverde nello stesso istante in cui il Cappello Parlante sfiorò la sua testa». Silente agitò la mano annerita verso lo scaffale che ospitava il Cappello, antico e immobile. «Non so quanto tempo dopo Riddle apprese che il celebre fondatore della Casa sapeva parlare coi serpenti… forse quella sera stessa. La scoperta può soltanto averlo esaltato e aver accresciuto il suo senso di importanza.
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    «Mi dissero che Riddle era ossessionato dalla sua stirpe. Questo è comprensibile, naturalmente; era cresciuto in un orfanotrofio ed era ovvio che desiderasse sapere come c’era arrivato. Pare che abbia cercato invano tracce di Tom Riddle Senior sugli scudi nella sala dei trofei, tra le liste dei prefetti nei vecchi documenti scolastici, perfino sui libri di Storia della Magia. Infine fu costretto ad accettare il fatto che il padre non aveva mai messo piede a Hogwarts. Fu allora, credo, che abbandonò il suo nome per sempre, assunse l’identità di Lord Voldemort e cominciò le indagini sulla famiglia della madre che fino ad allora aveva disprezzato, la donna che, ricorderai, era convinto non potesse essere una strega, poiché aveva ceduto alla vergognosa debolezza umana della morte.
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    «Intanto, nel villaggio di Little Hangleton una servetta correva lungo la strada principale, urlando che c’erano tre cadaveri nel salotto della grande casa: Tom Riddle Senior, sua madre e suo padre.
Un ricordo lumacoso (Cap. 17 Harry Potter 6)

    «Spero che tu non sia stanco di tuffarti nei ricordi altrui, perché sono memorie strane, queste»osservò. «La prima viene da un’elfa domestica molto anziana di nome Hokey. Prima di vedere quello a cui assistette Hokey, devo raccontarti brevemente come Lord Voldemort se ne andò da Hogwarts.
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    «Raggiunse il settimo anno di istruzione, come puoi immaginare, con il massimo dei voti in tutti gli esami. Attorno a lui, i compagni sceglievano il mestiere da intraprendere una volta lasciata Hogwarts. Quasi tutti si aspettavano cose spettacolari da Tom Riddle, prefetto, Caposcuola, vincitore del Premio Speciale per i Servigi Resi alla Scuola. So che parecchi insegnanti, tra cui il professor Lumacorno, gli suggerirono di andare a lavorare al Ministero della Magia, si offrirono di procurargli dei colloqui, gli fornirono contatti utili. Rifiutò tutte le offerte. E dopo un po’ di tempo gli insegnanti vennero a sapere che Voldemort lavorava da Magie Sinister».
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    «Quando Hokey fu condannata, la famiglia di Hepzibah si era già resa conto che mancavano due dei suoi più preziosi tesori. C’era voluto un po’ di tempo per accertarlo, perché lei aveva un sacco di nascondigli, avendo sempre custodito gelosamente la sua collezione. Ma prima che fossero assolutamente certi che la coppa e il medaglione erano entrambi svaniti, il commesso di Magie Sinister, il giovane che così spesso aveva fatto visita a Hepzibah e l’aveva affascinata tanto, aveva dato le dimissioni ed era sparito nel nulla. I suoi superiori non avevano idea di dove fosse andato; erano sorpresi quanto chiunque altro. E per lungo tempo non si vide né si sentì più parlare di Tom Riddle.
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    «E ora, l’ultimissimo ricordo che ho da mostrarti, almeno finché non sarai riuscito a recuperare quello del professor Lumacorno. Dieci anni separano la memoria di Hokey da questa, dieci anni durante i quali possiamo solo immaginare che cosa fece Lord Voldemort…»
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    Harry restò senza fiato. Voldemort era entrato nella stanza. I suoi tratti non erano quelli che Harry aveva visto affiorare dal vasto calderone di pietra quasi due anni prima; non erano così serpenteschi, gli occhi non erano ancora rossi, il volto non così simile a una maschera, ma non era più il bel Tom Riddle. Era come se i suoi tratti fossero stati bruciati e confusi; erano cerei e vagamente deformati, e il bianco degli occhi era iniettato di sangue, anche se le pupille non erano ancora ridotte a fessure. Indossava un lungo mantello nero e il suo volto era pallido come la neve che gli scintillava sulle spalle.
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    «So come sei noto»lo interruppe Silente con un sorriso garbato. «Ma temo che per me sarai sempre Tom Riddle. È una delle manie fastidiose dei vecchi insegnanti, purtroppo, non dimenticare mai gli esordi dei loro allievi».
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    Voldemort si alzò. Era meno Tom Riddle che mai, i tratti del volto scavati dalla rabbia.
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    «Oh, senza dubbio voleva il posto di insegnante di Difesa contro le Arti Oscure» replicò Silente. «Le conseguenze del nostro breve incontro l’hanno dimostrato. Vedi, non siamo mai riusciti a trattenere un insegnante di Difesa contro le Arti Oscure per più di un anno da quando rifiutai quel posto a Lord Voldemort».
La richiesta di Lord Voldemort (Cap. 20 Harry Potter 6)

    Hagrid si rabbuiò. Harry sapeva il perché: Tom Riddle era riuscito a farlo espellere da scuola con l’accusa di aver aperto la Camera dei Segreti. Ma Lumacorno non sembrava ascoltare; stava fissando il soffitto, da cui pendevano parecchie pentole di ottone, e anche una lunga matassa setosa di lucenti peli bianchi.
Dopo il funerale (Cap. 22 Harry Potter 6)

    Era sempre lui, più giovane, con i capelli color paglia fitti e lucidi e i baffoni biondo zenzero; era comodamente seduto in poltrona, i piedi appoggiati a un puf di velluto. Con una mano reggeva un bicchiere di vino, con l’altra frugava in una scatola di ananas candito. E tra gli studenti seduti attorno a lui c’era Tom Riddle, l’anello nero e oro di Orvoloson che gli scintillava al dito.
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    Tom Riddle si limitò a sorridere mentre gli altri ridevano. Harry notò che non era affatto il più anziano del gruppo, ma tutti lo guardavano come se fosse il loro leader.
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Bene, Harry» riprese Silente, «sono sicuro che hai colto l’importanza di quanto abbiamo appena udito. Alla stessa età che tu hai ora, mese più, mese meno, Tom Riddle stava cercando in ogni modo di scoprire come rendersi immortale».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Poi, due anni dopo, tu mi dicesti che la notte in cui Voldemort era tornato nel suo corpo aveva fatto una dichiarazione illuminante e terribile ai suoi Mangiamorte: ‘Io, che mi sono spinto più in là di ogni altro sul sentiero che conduce all’immortalità’. Questo mi riferisti. ‘Più in là di ogni altro’. E io pensai di aver capito che cosa intendeva, anche se i Mangiamorte no: si riferiva ai suoi Horcrux, al plurale, Harry, che non credo alcun altro mago abbia mai posseduto. Eppure tutto tornava: Lord Voldemort sembrava essere diventato meno umano col passare degli anni, e la trasformazione che aveva subito mi sembrava comprensibile solo se la sua anima fosse stata mutilata oltre i confini di quello che potremmo definire il male corrente…»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Ma ora, Harry, armati di questa informazione, di questa fondamentale memoria che sei riuscito a ottenere: siamo più vicini che mai al segreto di come eliminare Lord Voldemort. L’hai sentito, Harry: ‘Non sarebbe meglio, per rendersi più forti, avere l’anima divisa in più parti?… Sette non è il numero magico più potente?’ Sette non è il numero magico più potente? Sì, credo che l’idea di un’anima divisa in sette parti fosse molto attraente per Lord Voldemort».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Tu pensi alle Passaporte, Harry, che devono necessariamente essere oggetti normali, in modo da passare inosservate. Ma Lord Voldemort, usare barattoli o vecchie bottiglie per proteggere la sua preziosa anima? Dimentichi quello che ti ho mostrato. A Lord Voldemort piaceva collezionare trofei antichi e potenti. Il suo orgoglio, la convinzione della propria superiorità, la decisione di ricavarsi un posto stupefacente nella storia magica, tutto ciò mi suggerisce che abbia scelto i suoi Horcrux con una certa cura, privilegiando beni degni dell’onore».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Posso solo azzardare ipotesi» rispose Silente. «Per le ragioni che ti ho già esposto, credo che Lord Voldemort preferisca manufatti di una certa nobiltà. Quindi ho indagato nel suo passato per cercare le prove della scomparsa di oggetti significativi».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Come sappiamo, fallì. Dopo un intervallo di alcuni anni, però, usò Nagini per uccidere un vecchio Babbano, e può darsi che gli sia venuto in mente allora di trasformarla nel suo ultimo Horcrux. Lei sottolinea il legame coi Serpeverde, ciò che alimenta la mistica di Lord Voldemort. Credo che le sia più affezionato che a qualsiasi altra cosa; di sicuro ama averla vicina e sembra esercitare su di lei un controllo insolito, persino per un Rettilofono».
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Tu sei protetto, per farla breve, dalla tua capacità di amare!»proseguì Silente a voce alta. «La sola protezione che possa funzionare contro le lusinghe di un potere come quello di Voldemort! Nonostante tutte le tentazioni, tutte le sofferenze che hai conosciuto, rimani puro di cuore, puro come lo eri a undici anni, quando guardasti dentro uno specchio che rifletteva il tuo più profondo desiderio, e vedesti solo il modo per piegare Lord Voldemort, e non l’immortalità o la ricchezza. Harry, hai idea di quanto pochi siano i maghi che avrebbero potuto vedere quello che hai visto tu in quello specchio? Voldemort avrebbe dovuto capire con chi aveva a che fare, e invece no!
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    Harry guardò Silente camminare su e giù davanti a lui e rifletté. Pensò a sua madre, a suo padre e a Sirius. Pensò a Cedric Diggory. Pensò a tutte le orribili azioni compiute da Lord Voldemort. Una fiamma gli balzò nel petto, bruciandogli la gola.
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Certo!» gridò Silente. «Vedi, la profezia non significa che tu devi fare qualcosa! Ma ha indotto Lord Voldemort a designarti come suo eguale… in altre parole, tu sei libero di scegliere che cosa fare, libero di voltare le spalle alla profezia! Ma Voldemort continua ad attribuirle importanza. Continuerà a darti la caccia… il che rende certo, di fatto, che…»
Gli Horcrux (Cap. 23 Harry Potter 6)

    «Non so qual è con precisione — anche se direi che possiamo escludere il serpente — ma credo che sia a molti chilometri da qui, in una caverna sulla costa che da lunghissimo tempo cerco di individuare: la caverna in cui Tom Riddle un giorno terrorizzò due bambini del suo orfanotrofio durante la gita annuale, ricordi?»
La veggente spiata (Cap. 25 Harry Potter 6)

    «Per favore, lasciami finire». Silente attese che Harry annuisse con un cenno asciutto, poi riprese. «Il professor Piton ha commesso un terribile errore. Era ancora al servizio di Lord Voldemort la sera che sentì la prima metà della profezia. Naturalmente si affrettò a riferire al suo Padrone quanto aveva udito, perché la cosa riguardava Voldemort in prima persona. Ma non sapeva — non aveva alcun modo di sapere — a quale ragazzo Voldemort avrebbe dato la caccia da allora in poi, o che i genitori che avrebbe ucciso nella sua impresa assassina erano persone che conosceva, che erano tua madre e tuo padre…»
La veggente spiata (Cap. 25 Harry Potter 6)

    «Non hai idea del rimorso che provò il professor Piton quando capì come Lord Voldemort aveva interpretato la profezia, Harry. Credo che sia il rimpianto più grande della sua vita e la ragione per cui tornò…»
La veggente spiata (Cap. 25 Harry Potter 6)

    «Non proprio» rispose Silente. «C’è un villaggio a metà della scogliera, dietro di noi. Credo che gli orfani siano stati accompagnati là per godersi un po’ d’aria di mare e una vista sulle onde. No, devono essere stati solo Tom Riddle e le sue giovani vittime ad aver visitato questo luogo. Nessun Babbano avrebbe potuto raggiungere questa roccia a meno di non essere uno scalatore straordinariamente abile, e le barche non riescono ad avvicinarsi alla scogliera; le acque sono troppo pericolose. Immagino che Riddle si sia calato giù; la magia sarà stata più utile delle funi. E ha portato con sé due bambini, probabilmente per il piacere di terrorizzarli. Penso che sia bastato il viaggio, non ti pare?»
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Questa è solo l’anticamera, l’ingresso» annunciò poco dopo. «Dobbiamo entrare nella sala interna… Ora dovremo superare gli ostacoli di Lord Voldemort, invece di quelli creati dalla natura…»
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «L’ho detto, che era di cattivo gusto» ribatté Silente, che sembrava indignato, perfino deluso, come se Voldemort non fosse stato all’altezza delle sue aspettative. «L’idea, come sono certo avrai compreso, è che il nemico debba indebolirsi per entrare. Ancora una volta, Lord Voldemort non riesce ad afferrare che vi sono cose ben più terribili delle ferite fisiche».
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «La magia lascia sempre tracce» rispose Silente, mentre la barca urtava morbida contro la riva. «A volte molto evidenti. Io sono stato l’insegnante di Tom Riddle. Conosco il suo stile».
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Non finché scorrono tranquilli sotto di noi. Non c’è niente da temere da un cadavere, Harry, non più di quanto si debba aver paura del buio. Lord Voldemort, che segretamente li teme entrambi, non è d’accordo. Ma anche questo rivela la sua mancanza di saggezza. È l’ignoto che temiamo, quando guardiamo la morte e il buio, nient’altro».
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Ne dubito» rispose Silente, tranquillo. «Lord Voldemort non può voler uccidere la persona che riesca a raggiungere quest’isola».
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Scusa, Harry, intendevo che non può volerla uccidere subito» si corresse Silente. «Vorrà mantenerla in vita abbastanza a lungo da scoprire come sia riuscita a superare le sue difese e, cosa più importante di tutte, perché sia tanto decisa a vuotare il bacile. Non dimenticare che Lord Voldemort è convinto di essere il solo a sapere dei propri Horcrux».
La caverna (Cap. 26 Harry Potter 6)

    «Mi rendo conto della gravità della tua posizione» convenne Silente. «Perché credi che non ti abbia affrontato prima d’ora se no? Perché sapevo che saresti stato ucciso se Lord Voldemort avesse compreso che sospettavo di te».
La torre (Cap. 27 Harry Potter 6)

    «Sì, corrisponde»concordò Harry. «Punta sul suo lato Purosangue in modo da farsi amici Lucius Malfoy e tutti gli altri… come Voldemort. Madre Purosangue, padre Babbano… si vergogna della propria ascendenza, vuole farsi temere usando le Arti Oscure, si sceglie un nuovo nome impressionante… Lord Voldemort… Principe Mezzosangue… Com’è possibile che sia sfuggito a Silente…?»
La tomba bianca (Cap. 30 Harry Potter 6)

   «Hai mentito a Lord Voldemort, Olivander!»
Il Guerriero caduto (Cap. 5 Harry Potter 7)

   «Ancora, Rowle, o vuoi che la facciamo finita e ti diamo in pasto a Nagini? Lord Voldemort non sa se ti perdonerà questa volta... Mi hai chiamato per questo, per dirmi che Harry Potter è fuggito di nuovo? Draco, dai a Rowle un altro assaggio del nostro scontento... fallo, o sarai tu a subire la mia collera!»
Un nascondiglio (Cap. 9 Harry Potter 7)

   «Non mentire a Lord Voldemort, Gregorovich. Lui sa... lui sa sempre». Le pupille dell'uomo appeso erano larghe, dilatate dalla paura, e parvero ingrandirsi sempre di più finché il nero non inghiottì Harry...
Il ladro (Cap. 14 Harry Potter 7)

   Dietro le finestrelle di vetro palpitavano due occhi vivi, scuri e belli come lo erano stati quelli di Tom Riddle prima di diventare scarlatti e con le pupille a fessura.
La cerva d’argento (Cap. 19 Harry Potter 7)

   Diagon Alley, Hogwarts, Casa Riddle, Magie Sinister, l'Albania, tutti i luoghi in cui sapevano che Tom Riddle era vissuto, aveva lavorato o aveva ucciso, Ron e Hermione li ripassarono al setaccio. Harry si univa a loro solo per far smettere Hermione di tormentarlo. Sarebbe stato felice di restare
I Doni della Morte (Cap. 22 Harry Potter 7)

   Anche Ron e Hermione puntarono le bacchette, e la piccola coppa d'oro brillò illuminata come da tre riflettori: il calice di Tosca Tassorosso, passato poi nelle mani di Hepzibah Smith, alla quale Tom Riddle l'aveva rubato.
La Gringott (Cap. 26 Harry Potter 7)

   Ma di certo se il ragazzo avesse distrutto alcuni dei suoi Horcrux lui, Voldemort, l'avrebbe saputo, l'avrebbe sentito. Lui, il mago più grande di tutti, il più potente, lui, che aveva ucciso Silente e chissà quanti altri uomini senza nome né valore: come poteva Lord Voldemort non sapere se la sua stessa anima, importante e preziosa, era stata attaccata, mutilata?
Il nascondiglio finale (Cap. 27 Harry Potter 7)

    Sì, pensò Harry, Tom Riddle aveva certamente capito il desiderio di Helena Corvonero di possedere oggetti favolosi sui quali non poteva vantare diritti.
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Generazioni di studenti non erano riuscite a trovare il diadema; il che faceva pensare che non fosse nella Torre di Corvonero... ma se non era lì, allora dove? Quale nascondiglio aveva scoperto Tom Riddle nel castello di Hogwarts, convinto che sarebbe rimasto segreto per sempre?
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Tom Riddle, che non si fidava di nessuno e agiva da solo, forse era stato tanto arrogante da pensare di essere l'unico ad aver penetrato i misteri più profondi del castello di Hogwarts. Naturalmente Silente e Vitious, studenti modello, non ci avevano mai messo piede, ma lui, Harry, nel corso della sua carriera scolastica aveva deviato dal sentiero tracciato... ecco infine un segreto che lui e Voldemort condividevano e Silente non aveva mai scoperto...
La battaglia di Hogwarts (Cap. 31 Harry Potter 7)

   Voldemort abbassò di nuovo lo sguardo sulla Bacchetta. Lo turbava... e le cose che turbavano Lord Voldemort andavano sistemate...
La bacchetta di Sambuco (Cap. 32 Harry Potter 7)

   «Avete combattuto valorosamente» diceva la voce acuta e fredda. «Lord Voldemort sa apprezzare il coraggio.
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Lord Voldemort è misericordioso. Ordino alle mie forze di ritirarsi, immediatamente.
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Allora, Severus? Che messaggio ha Lord Voldemort per me?» «Nessun... nessun messaggio... sono qui per conto mio!»
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Ah, sì» fece Silente. «Quanto hai riferito a Lord Voldemort?»
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Se lei è così importante per te» ribatté Silente, «Lord Voldemort la risparmierà, no? Non puoi chiedere pietà per la madre in cambio del figlio?»
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Lei e James hanno riposto la loro fiducia nella persona sbagliata» osservò Silente. «Più o meno come te, Severus. Non speravi che Lord Voldemort la risparmiasse?»
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Mi riferisco ai progetti di Lord Voldemort su di me. Il suo piano di
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Lord Voldemort prevede un momento nel prossimo futuro in cui non avrà bisogno di una spia a Hogwarts?»
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Comunque devi tentare. Sono meno preoccupato per me stesso che per le vittime accidentali dei piani che potrebbe architettare il ragazzo. In definitiva, c'È una sola cosa da fare, se vogliamo salvarlo dall'ira di Lord Voldemort».
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

    «Preferisco non affidare tutti i miei segreti a una sola persona, soprattutto non a una che trascorre tanto tempo accanto a Lord Voldemort».
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «L'anima di Lord Voldemort, mutilata com'È, non sopporta un contatto stretto con un'anima come quella di Harry. Come una lingua sull'acciaio ghiacciato, come la carne nel fuoco...»
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Nel caso di Harry e Lord Voldemort, parlare di una è parlare dell'altra». Silente si guardò intorno per controllare che fossero soli. Erano ormai vicini alla Foresta Proibita, ma non c'era nessuno.
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

    momento, dopo la mia morte... non discutere, non interrompermi! Verrà il momento in cui Lord Voldemort temerà per la vita del suo serpente».
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Precisamente. Se Lord Voldemort cesserà di mandare Nagini a eseguire i suoi ordini, ma la terrà al sicuro accanto a sé, sotto protezione magica, allora credo che sarà bene dirlo a Harry».
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Dirgli che la notte che Lord Voldemort cercò di ucciderlo e Lily interpose la propria vita tra di loro come uno scudo, l'Anatema che Uccide gli rimbalzò addosso: un frammento dell'anima di Voldemort fu violentemente separato e si agganciò alla sola anima vivente rimasta nella casa che crollava. Parte di Lord Voldemort vive dentro Harry, ed è questa che gli dà il potere di parlare con i serpenti e un legame con la mente di Voldemort che non ha mai compreso. E finché quel frammento di anima, di cui Voldemort non sente la mancanza, resta aggrappato a Harry e da lui protetto, Lord Voldemort non può morire».
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Devi riferire a Voldemort la data esatta della partenza di Harry da casa degli zii» disse Silente. «Non farlo susciterebbe dei sospetti, visto che Voldemort ti crede così bene informato. Tuttavia, devi dare a qualcuno l'idea dei sosia... ritengo che possa garantire a Harry l'incolumità. Prova a Confondere Mundungus Fletcher. E Severus, se sarai costretto a prendere parte all'inseguimento, vedi di recitare la tua parte in modo convincente... Ho bisogno che tu resti nelle grazie di Lord Voldemort il più a lungo possibile, o Hogwarts sarà alla mercé dei Carrow...»
La storia del Principe (Cap. 33 Harry Potter 7)

   «Devi capire, Harry, che tu e Lord Voldemort avete viaggiato insieme in regni della magia finora ignoti e mai sperimentati. Ma credo che sia successa una cosa senza precedenti e nessun fabbricante di bacchette avrebbe mai potuto prevederla o spiegarla a Voldemort.
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   «Senza volerlo, come ora sai, Lord Voldemort raddoppiò il legame tra voi quando tornò ad assumere sembianze umane. Una parte della sua anima era ancora legata alla tua e, pensando di rafforzarsi, accolse in sé una parte del sacrificio di tua madre. Se solo fosse riuscito a comprendere il preciso, enorme potere di quel sacrificio, forse non avrebbe osato toccare il tuo sangue... ma se l'avesse compreso, non sarebbe Lord Voldemort e forse non avrebbe mai ucciso.
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   «Dopo aver assicurato questa doppia connessione, legato i vostri destini più saldamente di quanto due maghi siano mai stati uniti nella storia, Voldemort ti attaccò con una bacchetta che aveva lo stesso nucleo della tua. E qui accadde qualcosa di molto strano, come sappiamo. I nuclei reagirono in un modo che Lord Voldemort, il quale non sapeva che la tua bacchetta era gemella della sua, non si aspettava.
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

    «Quella notte si spaventò più di te, Harry. Tu avevi accettato, addirittura abbracciato la possibilità della morte, cosa che Lord Voldemort non è mai stato in grado di fare. Il tuo coraggio vinse, la tua bacchetta sconfisse la sua. E in quel momento, accadde qualcosa tra quelle bacchette, qualcosa che rifletteva la relazione tra i loro padroni.
King’s Cross (Cap. 35 Harry Potter 7)

   «Sì, io oso» continuò Harry. «Io so cose che tu non sai, Tom Riddle. Io so molte cose importanti che tu non sai. Vuoi sentirne qualcuna, prima di commettere un altro grosso errore?»
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

   Lo scoppio fu come un colpo di cannone e le fiamme dorate che eruppero tra loro, al centro esatto del cerchio che avevano disegnato, segnarono il punto in cui gli incantesimi si scontrarono. Harry vide il lampo verde di Voldemort urtare il proprio incantesimo, vide la Bacchetta di Sambuco vo lare in alto, scura contro l'alba, roteare come la testa di Nagini contro il soffitto incantato, verso il padrone che non avrebbe ucciso, che finalmente ne entrava in pieno possesso. E Harry, con l'infallibile abilità del Cercatore, la prese al volo con la mano libera mentre Voldemort cadeva all'indietro, le braccia spalancate, le pupille a fessura degli occhi scarlatti che si giravano verso l'alto. Tom Riddle crollò sul pavimento con banale solennità, il corpo fiacco e rattrappito, le mani bianche vuote, il volto da serpente inespressivo e ignaro. Voldemort era morto, ucciso dal rimbalzo della sua stessa maledizione, e Harry fissava, con due bacchette in mano, il guscio vuoto del suo nemico.
La falla nel piano (Cap. 36 Harry Potter 7)

    Questo scambio epistolare segnò l'inizio della lunga campagna di Lucius Malfoy per sollevarmi dalla posizione di Preside di Hogwarts, e della mia per sollevare lui da quella di Mangiamorte Preferito di Lord Voldemort.
LA FONTE DELLA BUONA SORTE (Cap. 2 Harry Potter 8)